martedì 7 novembre 2023

Lucca Comics & Rain Together 2023

 Come ogni anno questo è il mio report su come ho vissuto Lucca Comics, anche se quest’anno è un report particolare di un momento particolare, e non c’è bisogno che dica perchè, visto che ne parlerò meglio nel testo che arriva subito.


Giorno Zero.

Parto da casa abbastanza presto, il meteo dice “Allerta pioggia”, e mi dico ecchessaràmmai, a Lucca piove sempre! Arrivo a Lucca in orario e devo raggiungere lo Spazio Foodmetti, vicino a  Piazza Napoleone. Non c’è troppa gente, per cui la città e vivibile e raggiungo lo spazio in 13 minuti con il mio enorme bagaglio. 

Lo Spazio Foodmetti ospita la mia mostra. La mostra sui miei oggetti  e progetti di design per Alessi legati al cibo. Arrivo allo spazio e trovo Francesca Pilla, che sta lavorando a questo progetto da molti mesi. L’atmosfera è allo stesso tempo frenetica e tranquilla. Sono riusciti a mettere in piedi una grande operazione in uno spazio enorme che mescola cibo e comics utilizzando i locali dell’ex Museo del Fumetto di Lucca, smantellato da qualche anno.

Francesca è gentilissima come sempre e mi fa vedere dove stanno terminando l’allestimento della mia mostra. E’ stato tutto preparato molto bene. La mostra sta su per 5 giorni, e nonostante non ci sia stato il tempo per fare allestimenti faraonici (non  sarebbe il caso di  farlo per i pochi giorni n cui la mostra sta in piedi) si presenta benissimo. Le teche sono illuminate bene con le luci dateci da Martinelli Luce (storico marchio dell’illuminazione che ha sede qui a Lucca), ci sono 50 oggetti Alessi legati al mondo del cibo, e una cinquantina di disegni preparatori, progetti, illustrazioni, un fumetto breve. Foodmetti era una idea nata l’anno scorso da Salda Press, Carlo Spinelli (food blogger), Giuseppe Camuncoli (Cammo), disegnatore Marvel e DC, Cristiano Tomei, chef stellato del ristorante l’Imbuto di Lucca, Marco Marastoni, infaticabile motore di tutta la logistica e CB Cebulsky (CEO della Marvel Comics), grande appassionato di cibo internazionale. Tomei si aggira con il suo entusiasmo contagioso, che non lo abbandonerà mai per tutti i 5 giorni.

Ovviamente l’argomento pervasivo che aleggia nell’aria è ZEROCALCAREZEROCALCAREZEROCALCARE, e sarà così per tutto il festival insieme ai costanti venti di guerra, di diverse guerre. 

Io sono abbastanza stanco, è tra l’altro un argomento molto divisivo da cui è difficile uscire e, mi dispiace dirlo, ma la mia preoccupazione egoistica è sopratutto quella di capire come arrivare alla casa dove dormirò insieme ad altra gente, ma Marastoni mi ci porterà generosamente in macchina sfidando il traffico già congestionato. 

Lì faccio conoscenza con FRKT, lo sceneggiatore di Ramiro, un bel libro sulla cucina come salavavita. FRKT ha le copie delle chiavi della casa per me, è pervaso da un entusiasmo contagioso. Non dormirà praticamente mai, e mi darà del lei per quasi tutti i giorni, provocandomi non poco imbarazzo. La casa è tutto un saliscendi di scale e scalette. Prendo possesso delle mia stanza, al momento siamo solo in due, ma il posto si riempirà. FRKT se ne va a far serata. Io sistemo le mie cose e sono piuttosto stanco, non voglio  rompere le scatole ai ragazzi che stanno già smadonnando per finire di allestire tutto. Esco solo per andare a mangiare un kebab sozzone che mi sbrodola tutta la camicia. Al mio rientro apprendo dal web che Tomer e Asaf Hanuka, autori del manifesto di Lucca Comics and Games 2023 hanno deciso di non venire. Dicono che già la situazione in Israele per loro è difficile (sono pure due dissidenti rispetto al governo israeliano), e non se la sentono di affrontare ulteriori polemiche. Cazzo. 

Mi addormento preparando il mio futile dj set per il giorno dopo. 










Giorno 1

Come potete capire qui il tempo è dilatato, e 5 giorni sembreranno 50. Mi sveglio con FRKT e uno degli altri ospiti della casa, Massimiliano Loizzi del Terzo Segreto di Satira, e ci avviamo verso la sede di Foodmetti, dove si apre tutto. Faccio da cicerone alla mia mostra al primissimo gruppo di visitatori. E’ l’inizio della giornata e sono sufficientemente lucido per fare una presentazione brillante. Finita la presentazione vado nella parte cruciale del Festival, ai padiglioni di Piazza Napoleone. Prima di entrare nel padiglione centrale faccio visita a Nik Guerra e Cristina Simonelli, che da anni hanno il loro stand di libri e di originali di Nik, insieme alle creazioni dei vestiti di Cristina. Nik presenta anche il suo ultimo libro: Il giallo del Fumetto Nero, dedicato ovviamente al fumetto nero italiano degli anni 60-70. Devo passare nei prossimi giorni a prenderlo, ma nei giorni successivi ahimè non ci tornerò più. Troppe cose. Ammetto colpevolmente che a un certo punto me ne sono dimenticato, affaticato da tutto. Il padiglione centrale di Piazza Napoleone è già piuttosto gremito. Faccio un giro rapido all’interno per salutare tutti gli amici che stanno già agli stand e per vedere dove sta quello di Sole 24 Ore Comics, presso cui nei giorni dopo sarò impegnato in un firmacopie  sul mio Ettore, ristampato giusto giusto un anno fa. Un salto da Oblomov per ritirare  il numero del mese dedicato a Wes Anderson, il primo numero della nuova stagione di Alter e due copie dell’agenda di Linus e mi sono già rotto le palle. Lo so che non è per niente politicamente corretto, ma il fatto che in mezzo alla folla ci siano anche un esercito di bambini in carrozzina, di gente in carrozzina e con le stampelle induce in me pensieri ben poco cristiani. Vado a mangiare nella trattoria che sta vicino al PalaBonelli in un’altra piazza, dove nonostante la pioggia inizi a battere tosta mi riesco a sedere all’interno, a consumare un riso con il pollo e degli spinaci. Niente alcool, il mio gastroenterologo mi ha imposto una dieta a zero alcolici per due mesi. Sarà molto difficile. Infatti rientro da Foodmetti mentre stanno facendo una degustazione di whiskey, maledizione. 

Vengo fermato da altre persone e giornalisti a cui far vedere la mia mostra. Ne approfitto per non muovermi da qui. Nel pomeriggio CB Cebulsky cucinerà  dal vivo pasta e fagioli insieme ad Aurelio Burattini, nel cui ristorante si cucina una delle migliori paste e fagioli del mondo. Nel frattempo Cristiano Tomei mi fa assaggiare le sue polpette di farinata di cavolo nero, poi assaggio del carpaccio con carciofi e infine la pasta e fagioli tanto agognata, che in effetti è buonissima e mi ricorda quella di mia mamma. La sera dovrei fare dj set. Il posto deve rodare e non c’è ancora tantissima gente, per fortuna, per cui mi limito a una selezione musicale da radiodiffusione (ma con la musica che piace a me), e all’una di notte torno a dormire in un momento in cui ha smesso di piovere. 





Giorno 2

Oggi è la giornata cruciale per un paio di cose. La prima è che pioverà violentemente per tutto il giorno.

Tanto violentemente da provocare alluvioni intorno a noi. Al mattino cammino con Loizzi parlando di ZeroCalcare per andare a fare colazione da Foodmetti, perchè ogni mattina si fa colazione chiacchierando con un autore diverso. Questa mattina si fa con Antonio Sualzo, che parlerà del suo nuovo libro per Tunuè. Antonio lo conosco da prima di conoscerlo come autore, perchè è amico di lunga data di mia sorella Antonella, ed è una persona tenerissima e piena di umanità. Dopo la chiacchiera attendo l’arrivo di Lorenza Weyland della comunicazione di Alessi e Francesca Appiani, direttrice del Museo Alessi (che ha fornito buona parte dei miei oggetti e dei disegni in mostra), che vengono per vedere come la mostra è stata sistemata e per assistere alla performance di Live Painting sui piatti Alessi che si terrà nel pomeriggio. Sono molto preoccupato che non ce la facciano ad arrivare per problemi di parcheggio e per la pioggia battente. Alla fine ce la fanno e arrivano senza troppi problemi. Riesco anche parlare un pò di ZeroCalcare con Francesca e suo marito Moshe, che mi fa tastare il polso su cosa pensa della situazione vivendo in Italia. 

Io mettendo insieme le varie discussioni mi sto facendo l’idea che tutti abbiamo un opinione assai complicata, piena di dubbi e confusionaria, me compreso. Io e Francesca presentiamo la mia mostra insieme a Mauro Bruni, che l’ha allestita, e a Eleonora Cozzella, giornalista di Gusto, che all’inizio della sua intervista confida di essere una mia fan musicale dei tempi degli Spirocheta Pergoli di Merendine. A volte la vita è più strana della finzione. Subito dopo si allestisce un tavolone dove 10 autori disegneranno su piatti Alessi per un’asta benefica che si terrà domenica 5. Io e Cammo abbiamo selezionato 8  autori oltre noi: Grazia La Padula, Margherita Tramutoli, Leo Ortolani, Paolo Bacilieri, Martoz, Mirka Andolfo, Sergio Gerasi, Alessandra Marsili e Leo Ortolani. Non sappiamo se funzionerà o no. Per fortuna funziona tutto e gli autori sfornano 20 piatti bellissimi e anche delle tazze. Mi sembra sia andato tutto bene, si è creata un’atmosfera molto giocosa e per due ore siamo riusciti a dimenticare la pioggia e la guerra, che c’è poco da fare, in questi giorni aleggerà sempre. In quelle due ore siamo stati un pò come bambini, anche se i bambini una volta finito di disegnare non vanno ad alcolizzarsi al bar. Io ormai ho deciso che non mi muovo da qui, e che parteciperò alla cena di gala della sera senza passare da casa, con un menù speciale dello chef Cristiano, con cui si è creata un forma di grande rispetto reciproco. Tomei è un esempio di energia: segue la brigata di cucina, saluta e parla con tutti, interviene nei dibattiti e introduce i suoi piatti, senza dare mai segno di stanchezza. Conosco poi Ruggero dei Timidi e Faby Q, molto simpatici, con cui condivido gusti musicali per alcuni gruppi oscuri e decisamente weird. Io a mezzanotte comincio ad accusare la giornata e l’umidità, mi fanno male le gambe e torno a casa, in giro incrocio altri come me che cercano di raggiungere casa o mi chiedono dove è la Piazza Ovale vestiti da elfi. Ottimo motivo per evitarla.




















Giorno 3

Altra passeggiata mattutina con Loizzi, dove si parla di satira e di Zerocalcare, e lui mi confessa che per il fatto di essere a Lucca ha ricevuto insulti da parte di varie persone in messaggi privati. Io non pensavo che la situazione sarebbe diventata così radicale, anche perchè sono dell’opinione che le nostre litigate interne non interessino minimamente gli Israeliani o i palestinesi, che hanno le loro gatte da pelare (sopratutto i palestinesi nei giorni del festival hanno ricevuto da parte dell’esercito israeliano un attacco ancora più spietato e senza possibilità di fuga, e non sembra destinato a placarsi). Colazione con Mirka Andolfo, con cui si parla di cosa la fa ridere e cosa no. Un momento di leggerezza. Grazie. Alle 12 vado a fare firmacopie allo stand di 24 Ore Comics sul mio libro Ettore.

Ci sono un pò di persone, ma molte sono state falciate dalla pioggia del giorno prima, che ha inondato la zona di Prato e dintorni causando l’ennesima alluvione. Molti sono rimasti bloccati con il treno a Firenze, molti non riescono a tornare nemmeno indietro.  Ieri l’acqua è arrivata a bagnare anche alcuni stand. Incontro i Paguri (Pagani e Caluri), che mi regalano una cartolina con un bel Pertini da infilare nel mio pass. Eseguo subito. Devo andare da Martinelli Luce, allo show-room di uno storico marchio di design che ha sede a Lucca, dove espongono i miei oggetti natalizi Alessi, e dove parlo di come sono finito a lavorare per il design. Un momento quasi di pace. Sta ricominciando a piovere, e da Foodmetti c’è Jim Lee che fa cocktail al bancone del bar in mezzo a un bel po’ di folla. Sto lì per un pò, ma questa seria lo spazio è occupato da una cena ufficiale della Nissan, e  allora Sergio Algozzino, (disegnatore di…tutto, Oblomov, Disney e Bonelli, tra le tante cose) curatore della mostra delle miniature di Lillo (grande appassionato) mi dice che se voglio posso andare a mangiare con lui, ha dei buoni pasto che non consumerà mai e se voglio prenota. Voglio, grazie. Finiamo senza saperlo a una cena di Lucca Crea , gli organizzatori del festival, praticamente nella tana del leone. Si parla di Zerocalcare e le opinioni, diciamo per essere diplomatici, sono meno distese rispetto alle opinioni “ufficiali. E’ uscita su Internazionale la sua storia - replica a un articolo pessimo scritto da Francesco Merlo. La storia è lunga, e cerca di rispondere a tutte le polemiche, ma diciamo che è impossibile riuscire a sopirle , la cosa ormai è scappata di mano. L’unica consolazione è che forse lunedì non se ne parlerà più, o comunque meno. Il fatto è che ZeroCalcare non è un supereroe, ma una persona sensibile, piena di dubbi e incertezze come me e te che stai leggendo, non ha la verità in tasca nè pensa di averla. Poi chi dice che è stata una scelta di calcolo non lo conosce di persona. Forse c’è da riflettere sul fatto che ogni momento storico ha il personaggio culturalmente divisivo e controverso che sottolinea il decennio in corso. Negli anni 70 avevano Pasolini, in questi anni abbiamo Zerocalcare, ognuno tiri le conclusioni senza giudizi di merito.

Nonostante tutto mangio come un lupo. Declino l’invito alla Piazza Ovale, ho saputo da poco che è morto Carlo Ambrosini, non sono nel mood. Carlo è stato, oltre a un grande autore, anche una gran persona, sempre gentile e sorridente con me. Avevo grande stima per lui. Ultimamente lo vedevo affaticato e non aveva un buon aspetto, ma pensavo fosse un’impressione. Il suo disegno era sempre meno mainstream e sempre più rabbioso, sporco eppure (o proprio per questo) bellissimo, oscuro, misterioso. Buonanotte.




Giorno 4

Passeggiatina verso la colazione con Loizzi e FRKT. Nella notte si sono aggiunte altre tre ragazze, una dormiva sul divano perchè non era riuscita a tornare indietro con il treno, stava raggomitolata sotto le coperte nel divano di ingresso della casa, ho cercato di non disturbarla sperando che prima o poi sarà stata in grado di tornare alla sua meta. Colazione con Marco Rizzo, che parla dello strano crossover della sua professione di sceneggiatore, tra supereroi e graphic novel socialmente impegnate e impegnative, e di come riesce a parlare di determinate tematiche anche quando scrive storie su Thor. Ci abbracciamo e vado al firma copie in Napoleone da 24Ore Comics, dove trovo Ivan Hurricane. Doveva arrivare ieri, ma ci è riuscito solo tardissimo, bloccato tra cambi treno e navette sostitutive. E’ abbastanza provato, considerando che all’inizio non ci voleva nemmeno venire a Lucca. Chiacchieriamo un pò  ma evitiamo l’argomento Zercalcare perchè ne abbiamo un pò le balle piene. Dopo vengo colpito dalla legge delle Dediche, che sancisce che quando te ne vai dalla tua postazione quando ormai non sembra passare nessuno ti chiamano 20 minuti dopo perchè c’è qualcuno che vuole la firma e un disegno sul tuo libro, proprio quando ormai sei stato trascinato altrove della fiumana umana. E’ sabato, il giorno di maggiore affluenza del festival. Alle 15.30 devo raggiungere una biblioteca dove insieme a Carlotta Vacchelli, che fa da moderatrice, parliamo di Stefano Tamburini insieme a Luca Boschi, Simone Angelini, Tanino Liberatore  e Oscar Giloti. Tamburini avrebbe usato l’Intelligenza Artificiale? Secondo me sì, ma avrebbe tirato fuori sicuramente qualcosa di inusitato, come aveva fatto con Snake Agent, fumetto ricavato da manipolazioni delle immagini di un vecchio fumetto con una fotocopiatrice, unito ai suoi testi caustici. Mi manca molto, nonostante i nostri rapporti saltuari. Giusto il tempo per passare da In you face Comics a ritirare qualche copia del mio libretto sarcastico “consigli non richiesti per fare fumetti” ,  di cui sono molto contento, nonostante sia seppellito da da migliaia di libri, di uscite di presentazioni. Poi di corsa al dibattito insieme a Otto Gabos, Maicol e Mirco e Vanna Vinci insieme all’editor di 24 Ore Comics Chiara Savino, dove parliamo dei nostri libri e del nostro rapporto con l’arte. Stranamente tutti i panel a cui ho partecipato sono fitti di presenze, cosa impensabile anni fa. Le persone sono interessate, oppure cercano un riparo dalla pioggia, visto che ha ripreso a tambur battente, nonostante una traditrice mattinata assolata. Io dovrei anche fare il barman ospite al Franklin 33, come è successo nei giorni scorsi ad altri miei illustri colleghi, ci vado e per due ore miscelo cocktail con la morte nel cuore visto che non posso nemmeno assaggiarli per le problematiche già descritte, ce la faccio e raggiungo la cena di 24 ore Comics in mezzo al diluvio, e praticamente arrivo colando acqua come un rubinetto. Due ore di pace, pi cerco di aggiungere casa, Avrei dovuto passare da Foddmetti per un saluto a tutti, ma ci sono bombe d’acqua intermittenti, e sono costretto alla fuga ancora più fradicio. 











Giorno 5 (partenza).

Alla mattina, prima di partire, passo a salutare Cammo, Francesca Pilla, Marco Marastoni e Carlo Spinelli. Francesca ha un notevole raffreddore, e sento che anche a me sta per salire. Ma che posso fare se non prendere i miei bagagli pesantissimi e raggiungere la stazione bestemmiando? C’è il sole, che rende meno pesante le gimcane per arrivare al binario del treno. Non so quando riuscirò a tornare a casa a Padova. la situazione dei treni è ancor difficile. Infatti treno di blocca a Pistoia, ma dopo appena una mezzora la situazione si sblocca e riesco perfino a beccare la coincidenza a Firenze con il treno che noi porta a Padova. Dormo sul treno pensando la cosa che penso regolarmente ogni anno che vado a Lucca, da ormai più di 40 anni: chissà se ci torno l’anno prossimo.


Ringrazio tutti, ma in particolare modo:

Francesca Pilla, Marco Marastoni, Giuseppe Camuncoli, Carlo Spinelli, Cristiano Tomei, Mauro Bruni, Francesca Appiani, Lorenza Weyland, Andrea Ciccarelli, Chiara Savino, Monica Pancera, Sergio Algozzino, FRKT, Massimiliano Loizzi.

E i magnifici 9 autori che hanno disegnato sui piatti e tazze alessi:

Paolo Bacilieri, Martoz, Leo Ortolani, Grazia La Padula, Mirka Andolfo, La Tram, Giuseppe Camuncoli, Sergio Gerasi, Alessandra 

Marsili.

mercoledì 27 settembre 2023

Beppe Starnazza e i Vortici

 Nel 1979 ero un giovane dalle idee confuse. Avevo appena cominciato a pubblicare sul Mago Mondadori, ma il mio modo di disegnare era in continuo cambiamento. Il Mago aveva chiuso i battenti da poco, praticamente a me sembrava che la pubblicazione delle mie tre storie gli avesse dato il colpo di grazia (ovviamente non era così, era stato solo un concatenarsi di coincidenze),  e non sapevo proprio che strade prendere, ma una cosa mi era chiara in testa: dovevo muovermi. In quel momento Bologna sembrava essere la città dove accadevano le cose. Dopo il 1977 la creatività aveva preso diverse strade, e due erano quelle che mi stavano a cuore, Il fumetto e la musica. Crocevia di molte esperienze era la Harpo's Music, una piccola realtà che produceva cassette indipendenti, con due gruppi (tra gli altri che pubblicavano) che a me piacevano moltissimo: Gli Skiantos e I GazNevada. I primi erano già un mito, i secondi lo stavano diventando. Per cui un giorno, armato dei miei disegnini e di grande incoscienza presi uno dei tanti treni locali che da Padova portavano a Bologna e andai a bussare alla porta della Harpo's Music. Non sapevo bene sotto quale forma presentarmi, e nemmeno loro sapevano bene cosa farsene di me. Conobbi Oderso Rubini, l'uomo geniale che stava dietro alla etichetta, e Anna Persiani, la direttrice artistica e la grafica che stava dietro a tutte le produzioni. Furono molto gentili, e guardarono i miei lavori, (con una certa dose di presunzione mi ero proposto per delle locandine), e pur non volendo nulla della mia mercanzia mi permisero di stazionare ogni tanto nei loro uffici, a osservare come lavoravano, a disegnare in un angolino. Ero una presenza che visto che non disturbava più di tanto veniva tollerata. Feci la conoscenza di alcuni dei Gaznevada, che nonostante il mio entusiasmo da fan (o forse proprio grazie a questo), mi cagarono poco, e devo dire che con una certa coerenza non mi hanno cagato fino ad oggi, visto che quando li incontro in qualche occasione è sempre come se mi vedessero per la prima volta, e dietro i loro occhi intravedo il nulla, o qualche pensiero del tipo "questo deve essere qualcuno che ho conosciuto in una vita precedente, ma non ricordo chi sia questo signore". Conobbi Roberto "Freak" Antoni, che fu subito molto buono con me. Tollerava la mia invadenza e incoraggiava il mio lavoro, senza far cadere dall'alto i suoi giudizi. Si creò un piccolo legame di affetto reciproco. Pochi anni dopo, quando avevo smesso di frequentare i locali della Harpo's (poi diventata Italian Records), scrissi una letterina a Freak, per chiedergli come stava andando la sua vita, visto che aveva lasciato gli Skiantos ("non si divertiva più"), per mettere in piedi con una grossa etichetta il progetto di Beppe Starnazza e i Vortici, una band dedicata alla rivisitazione a quelli che lui definiva i "protodemenziali" : Natalino Otto, Petrolini, il trio Lescano etc... 

Nella mia letterina avevo siglato il tutto con uno dei miei pupazzetti, disegnato a Pantone.

Freak mi telefonò. Mi disse che il mio pupazzetto lo a aveva fatto tanto ridere, e che aveva avuto una idea matta, ovvero di farmi fare la copertina di uno dei primi 45 Giri della band e anche il manifesto del tour.

Mi misi subito al lavoro, e in una settimana, dopo qualche prova, avevo il materiale per tutti e due i definitivi. Avevo 19 anni. Presi appuntamento con la casa discografica per la consegna degli esecutivi.           

Quello stesso giorno avevo appuntamento con la cooperativa Storiestrisce, con Giancarlo Ascari e Franco Serra. Feci loro vedere un po' dei fumetti su cui stavo lavorando, tra cui "Rumore e Silenzio" (che avete visto nelle puntate precedenti), ma senza che scattasse la scintilla. Sì, ero bravo ma...non sapevano come trovare l'appiglio per la pubblicazione su Alter o su Linus, di cui loro erano fornitori di autori e materiali. Poi, a sorpresa, tirai fuori l'asso "sto anche portando in CGD questi disegni per la nuova band di Freak Antoni". Ecco che la scintilla era scattata. "Pensi che Freak sarebbe disposto a scrivere delle storie brevi su Beppe Starnazza per Linus?". E così iniziò il mio ingresso nel mondo del fumetto di serie A.

Roberto Antoni non lavorava in maniera canonica, le nostre sceneggiature nascevano al telefono, durante dei viaggi in treno, o a casa sua su fogli di quaderno scritti a mano, ma funzionavano. Per 8 numeri di Linus pubblicammo le nostre storie sotto la sigla "Demenxial", poi Beppe Starnazza e i Vortici si sciolsero e non c'era ragione di continuare con le storie. Ormai ero dentro. Dopo la prima storia Igort mi mandò una cartolina "complimentation pour Linus". Dopo qualcuna di queste storie Vincenzo Sparagna mi chiese di disegnarne una per Frigidaire. Ero arrivato.

O almeno così ingenuamente pensavo. 

Con Roberto rimanemmo amici fino alla fine, avevamo sempre in testa l'idea di fare qualcosa insieme, e ci riproponevamo che prima o poi... Purtroppo quel prima poi  non si ripresentò mai, ma quegli otto episodi di Beppe Starnazza saranno sempre il sigillo di una amicizia indelebile.

Questa è la prima storia che abbiamo pubblicato su Linus, a seguire un'altra: "Sbattimenti", che a Vincino (altro genio del disegno e della satira), piaceva un sacco. 



























lunedì 11 settembre 2023

TRAXMAN

 Dopo un po’ di tempo dall’inizio dell’avventura Trax, dopo un pò di fanzine di vari formati, di cassette, di registrazioni casalinghe, di fotocopie, di colla e collage, Vittore Baroni pensò che era il momento di fare un fumetto con un personaggio che fosse il testimonial di quello che stavamo facendo. Nacque Traxman, agente segreto senza alcun superpoterieche si muoveva in un universo di personaggi bizzarri, pieno di riferimenti al nostro mondo, ai musicisti che ci supportavano, agli artisti con cui eravamo in contatto. Inizialmente lo pubblicavamo a singhiozzo in allegato alle vaie produzioni Trax, come albetto di 8 pagine. Publicammo qualche puntata, ma ci fermammo prima del finale. Pochissimi anni dopo (ma sembravano passati decenni,  negli 80 un anno ne valeva 7, come gli anni dei cani) io e Vittore rielaborammo quelle storie per Vincenzo Sparagna, in una edizione di lusso, con un formato più grande e a colori. Qui potete vedere due versioni del primo episodio a confronto. Vennero pubblicati su Frizzer prima, e successivamente su Tempi Supplementari. Ambedue erano costole di Frigidaire, create per dare spazio agli autori giovani che stavano stretti nella testata principale, e allora si videro le storie di Giuseppe Palumbo, Di Sebastiano Vilella, Cicarè, Visintin, anche il fratello di Tiziano Scarpa, che si chiama Daniele ed è un bravissimo disegnatore. Non dovete pensare che si trattasse di una palestra dell’ardimento solo per giovani, perchè ci pubblicavano anche gli autori della testa principale. Lì Andrea Pazienza disegnò e scrisse “La leggenda di Italianino Liberatore”, una rutilante storia dedicata all’autore di RanXerox. Andrea in teoria era il direttore artistico (anche se come al solito il lavoro grosso se lo spazzava Filippo Scozzari), come al solito un pò c’era e un po’ no, ma quando c’era era un lampo. Non so bene cosa pensasse delle storie di Traxman, assolutamente scombinate e spesso autoreferenziali, visto che per comprenderle in pieno bisognava essere dentro al nostro universo parallelo fatto di artisti e musicisti ai margini dell’industria e della società. Eppure un giorno scrisse di suo pugno il riassunto delle storie precedenti per una pagina introduttiva all’ultima puntata della storia di Traxman. Con una competenza e una lucidità che mi lasciarono sbalordito. Evidentemente si era letto tutte e storie. A parte un refuso in cui Il Barone Littorio era diventato il Barone Vittorio (chiaro riferimento comunque a Vittore), tutto filava liscio. Evidentemente il nostro Traxman conviveva perfettamente con altri personaggi dell’universo Frigidaire, primo tra tutti Snake Agent, l’eroe plagiarista del Geniale Stefano Tamburini ( anche se Stè non l’avrebbe ammesso mai).