domenica 28 ottobre 2012

Paz



Ogni tanto mi domandano:
_" ma tu che l'hai conosciuto bene, come era Andrea Pazienza?-"
Per prima cosa non l'ho conosciuto bene, e non mi va di millantare grandi amicizie quando in realtà si è trattato di incontri episodici, poi è una domanda a cui è difficile rispondere, soprattutto adesso.
Andrea è morto che aveva poco più di 30 anni, ai miei occhi oggi poco più di un ragazzino. Eppure la sua statura di artista ancora oggi sovrasta, le sue storie fanno ancora ridere, pensare, immalinconire. 
Io a 16 anni copiavo il suo modo di disegnare, la sua tecnica delle conversazioni-monologhi ad una vignetta per la satira, perfino la sua tecnica di colorazione. Poi negli anni '80 ho avuto una crisi di rigetto, perché bisognava rinnegare la generazione di Cannibale che ci aveva cresciuti.  Negli anni '80 eravamo tutti più cool, e il lavoro di Andrea era troppo carnale per un giovane geometrico quale ero. In sostanza poi la mia generazione non gli perdonava di buttar via il suo talento e l'amicizia con quaqquaraquà come Vincenzo Mollica. Adesso, a rivedere il suo lavoro, butterei via tutte le mie cose degli anni '80 per del Penthotal. Di lui, personalmente, mi resta una manciata di ricordi, quelli che se avete tempo potete leggere qui di seguito (pubblicati anni fa sulla rivista XL) .





domenica 14 ottobre 2012

Bassi Istinti


Un giorno , stanco di dovermi sorbire dagli studenti del mio corso di fumetto pippe autoreferenziali e storie brevi con pretese poetiche e filosofiche decido di tentare un esperimento. 
Ogni studente sarà costretto a scrivere e a disegnare una storia di otto pagine contenente delle parole scelte a caso dal vocabolario. Non devono seguire necessariamente la sequenza con cui sono state scelte, e possono anche comparire sotto forma di immagini, devono però far parte integrante della storia, e non possono essere solo un elemento decorativo. Allora, scegliamo le parole nel seguente modo: bendiamo uno studente, gli facciamo aprire un vocabolario e puntare il dito su una riga (naturalmente viene scelto, una volta eliminati verbi, aggettivi, articoli etc…il sostantivo che si avvicina di più al dito dello studente). 
Otteniamo il seguente risultato:
NANO, APPARECCHIO PER I DENTI, POLENTA, SCIMMIA, VOODOO, SPILLA DA BALIA, TESTOSTERONE, OSPEDALE PSICHIATRICO, ITALIA MERIDIONALE, CINEMA, SINGHIOZZO, ALLUCE, CATRAME.
Per dimostrare che non si tratta di un'impresa disperata e impossibile mentre gli studenti producono la loro opera, anch'io realizzerò una storia di 8 pagine.
Sta a voi lettori adesso rintracciare dove e come sono state utilizzate le parole in questione.
Ne è venuta fuori una storia breve che consegno a Igort per Black, rivista della Coconino editore di cui lui è direttore editoriale. 
"il disegno è buono, ma la storia è davvero assurda! Ma come ti è venuta in mente una roba così, da scocomerati!". 
Caro Igort, ora lo sai.