Il libro è stato stampato, e sono passati 2 mesi da quando è stato pubblicato.
Oggi è tempo un po’ di consuntivi, il libro viene presentato alla libreria Carla Sozzani, uno spazio importante, e ci saranno tutti gli amici milanesi, (o almeno una parte).
Quando si chiude un libro si è attraversati per una settimana da uno stato di grazia. E’ finita, un anno e mezzo di ansie e incertezze si è concluso.
Un anno e mezzo in cui si è convissuto con i personaggi del libro, con le proprie paturnie, con il terrore di essere un bluff, e di non riuscire a portare a termine il lavoro per tempo o anche di non riuscire a portare a termine il lavoro e basta.
Lavorare per questo libro è stato bello, perché Tiziano Scarpa ha scritto una storia che ho amato subito, ed è stato piacevole risolvere tutti gli enigmi che il suo testo comportava, ovvero cercare di tradurre con un disegno e una grafica semplice dei concetti complicati.
Non parlerò di quel che c’è dentro il libro, dato che le recensioni sono facilmente rintracciabili, ma magari di quel che c’è dentro di me.
Passata una prima settimana che potremmo definire “il lungo torpore dopo un orgasmo prolungato”, (beh non esageriamo, più che altro dopo una sega), insomma, dopo una settimana cominciano a venirmi i bruciori di stomaco.
E’ una condizione che non saprei dire quanto condivisa da altri autori di fumetti, anche perché tra di noi non parliamo quasi mai di cose veramente importanti, passiamo il tempo a parlare male degli altri autori, o degli editori, o dei lettori che non capiscono niente e di quanto Hulk sia più forte della Cosa.
Ma dopo un po’ comincia l’umiliante confronto: sembra che gli altri autori ricevano sempre e comunque più attenzioni di te.
Cominci compulsivamente a leggere con molta attenzione tutti i forum che si occupano di fumetti e piano piano ti accorgi che viene dedicato molto più tempo a qualsiasi oscuro fumetto autoprodotto da un nerd brufoloso (esclusivamente per il web) che al tuo capolavoro pubblicato con un grosso editore. Dopo un primo periodo in cui quello che esce sui giornali ti sembra troppo poco per la tua vanità sconfinata cominci a mendicare recensioni un po’ ovunque vergognandoti come un ladro.
E’ un po’ quello che ti succede alla fine di ogni libro: ti sei autosuggestionato e credi effettivamente di meritare qualcosa di più, e che il tuo libro avrebbe dovuto essere salutato come qualcosa di davvero epocale.
Questa volta è stato diverso, il libro è stato recensito bene, e le persone che l’han letto mi scrivono per farmi i complimenti.
Non sono una folla, ma chi l’ha letto, pur non conoscendomi affatto di persona, ha sentito l’urgenza di scrivermi per dirmi grazie.
Mica tutti. Ma un po’ di gente sì.
Ehi, frena frena, non sono preparato, e che cazzo. Dietro l’angolo annuso la beffa del destino. Troppo abituato all’epic fall.
Non so quanto sta vendendo, non ho il coraggio di chiederlo, non ho voglia di farmi del male più di tanto.
Penso di aver fatto un libro di cui sono abbastanza contento, non ho bluffato, non ho riposto speranze irrealistiche, non ho pretese improbabili.
Alla fine sono consapevole che se il libro vende mi servirà per l’unica cosa che mi interessa: avere la possibilità di farne un altro, e anche se so che questo mestiere mi fotterà l’uso della vista, mi terrà alzato la notte più del dovuto, mi farà ingrassare per via della vita sedentaria e farà male alla mia schiena e magari non migliorerà i miei rapporti interpersonali e magari non mi impegnerà granché per migliorare il mondo e non mi farà ricco…alla fine di tutte le chiacchiere, dell’arte, del design, della musica e dell’insegnamento eSTOP!
Al fumetto sono sempre ritornato, e lui era lì ad aspettarmi come se nulla fosse.
“Ciao fumetto, sei l’unica cosa che mi riesce bene… “.
Lui mi guarda, coi suoi occhi fumanti fumettosi:
“QUESTO LO CREDI TU, adesso vediamo (metti la cera, togli la cera)”.
Il Mondo Così Com'è, Mercoledì 25 Giugno,
Libreria Carla Sozzani, Corso Como 10.
Libreria Carla Sozzani, Corso Como 10.