Questa serie di ritratti era nata come progetto per la galleria Lipanjepuntin di Trieste. Come capita sovente, l'idea mi era venuta da un materiale.
In questo caso si trattava di un materiale immateriale, ed era il programma Poser. Il programma Poser è una specie di programma per creare bambole e bambolotti virtuali da vestire con migliaia di accessori diversi, per poi ambientarli ovunque, e si può anche animare il tutto. Una specie di Maya dei poveri, per illustratori che non han voglia di sbattersi più di tanto, ma in fondo si tratta di un programma a basso costo con cui realizzare un bel pò di cose interessanti.
Solitamente questo è un programma per costruire pin-ups digitali, ma io ho pensato che se invece si faceva il contrario poteva essere un bel cortocircuito. Ho inserito dei parametri che simulassero l'invecchiamento per ognuna delle mie modelle immateriali, poi in Photoshop ho infierito con aggiunte ulteriori di rughe, vene varicose, macchie della pelle etc… Il risultato è stato un calendario di conigliette di Playboy per gerontofili, ma al di là dell'antipatia che ho sempre provato per Hugh Hefner, rappresentante dell'erotismo borghese -americano e salutista come l'Alka Seltzer, volevo che questa sfilata fosse qualcos'altro.
I segni delle ingiurie dell'età si sposano con una specie di racconto epico sulla fine dell'erotismo degli anni '60, ucciso dalla pornografia free on web, in un presente in cui le mie conigliette marciscono con una sorta di eroica dignità, ma al tempo stesso sono ritratte su foto tessera in cui sono ancora giovani, e da caricature fatte da me quando con la macchina del tempo ero finito nei Playboy's Club, e tra un Martini e l'altro le ritraevo svogliatamente sui sottobicchieri di carta. Le 12 playmate grannies sono state acquistate in blocco dal collezionista americano-svizzero-franco-italiano Johnny Pigozzi, ma qualche anno dopo ho pensato di dare loro una maggiore identità, scrivendo anche le loro storie, e tutto questo è stato pubblicato sotto forma di fumetto su Blue, la rivista di Francesco Coniglio e Laura Scarpa. A rivederle hanno tutti i difetti dei programmi per computer low cost e probabilmente le rifarei molto meglio oggi, ma non si ritorna mai sul passato, soprattutto in questo caso : sono legnose, fredde, impersonali, un pò ingenue… ma in fondo they only want to be loved… again.
Che trip!
RispondiElimina:)
bad trip!
RispondiEliminaChe bello! ossia loro messe male... ma usare Poser e partire da Poser per arrivare a questo mi sembra stupendo. Trall'altro il fatto che siano legnose, fredde, impersonali, un pò ingenue è solo un modo in più per sottolineare di che pasta sono fatte...vettori digitali di pose preimpostate di poser. Un digital pop decadence...se mi consentite il brutto neologismo. Mi piace il concept e la realizzazione ma continuo a stravedere per i tuoi disegni :)
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